Polenta del giorno prima

Ecco un modo intelligente di riutilizzare la polenta del giorno prima

Prima di spiegarvi come cucinare gli avanzi di polenta del giorno prima, vi racconto cos’è e da dove proviene.

La pianta del mais è originaria dell’America latina e fu Cristoforo Colombo ad importarla nel 1495 assieme alle patate e al tabacco.
Chiamato anche granoturco poiché, grazie ai commerci con l’oriente che passavano dalla Turchia, divenne l’abitudine di chiamare così ogni prodotto proveniente da oltremare.
La prima importante coltivazione avvenne al Nord Italia nel 1554.
Verso la fine del 1700 la polenta di mais comparve in Ticino, dove si coltivava solo la farina di miglio e grano saraceno.
La coltivazione del mais in Ticino viene destinata all’80% di foraggio, il 20% di insilato (sminuzzato e compattato, di seguito sigillato per la conservazione) e solo una minima parte per la produzione di farina da polenta.
Questo cereale dal colore giallo oggi è in assoluto il più usato, mentre precedentemente, di colore scuro perché si produceva con farro, segale, o grano saraceno importato dall’Asia.
Nelle zone di montagna, si usavano pure farine di castagne o fagioli, oggi prodotte in minor quantità.
Attualmente esistono in commercio farine di granturco precotte, permettendo di cucinare la polenta in pochi minuti, naturalmente con differenze di consistenza e sapore.

Detto questo ecco come riutilizzare la polenta avanzata

Lasciamola raffreddare, copriamola con film trasparente e mettiamola in frigorifero.
Il giorno seguente la polenta avanzata sarà diventata più solida e facile da tagliare a fette pronta per essere arrostita in padella o passata in forno, ottima accompagnata con uova al tegamino.
La polenta precotta non è adatta poiché rilascia parecchia acqua.

Nelle sere d’inverno una buona polenta fumante non deve mancare sulle vostre tavole!

Come si cucina la polenta

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COME CUCINARE GLI AVANZI DI POLENTA